aprile 2025

Documento Serafino Orlini (manifesto sulla festa del 25 aprile – I° anniversario)

a cura di Alessandra Buondi

Il manifesto del Comune di Ascoli Piceno per il primo anniversario del 25 aprile è conservato all’interno del carteggio amministrativo dell’Archivio Storico del Comune di Ascoli Piceno, nella categoria Stampe del 1946. Viene pubblicato il 24 aprile 1946, a seguito della liberazione dell’Italia dal dominio nazi-fascista, dall’allora sindaco del comune di Ascoli Piceno, Serafino Orlini.

Siamo nell’anno successivo alla liberazione dell’Italia, avvenuta il 25 aprile del 1945. La città di Ascoli Piceno, a seguito del cessato conflitto bellico e delle successive battaglie di resistenza, venne liberata dal Corpo Italiano di Liberazione (CIL) nel giugno 1944. I bombardamenti delle truppe alleate nei mesi precedenti avevano provocato la distruzione di numerose vie di comunicazione, soprattutto ponti, strade e acquedotti lasciando la città in uno stato di completo abbandono e in un clima di incertezza. La popolazione, nonostante la gioia dettata dal momento della liberazione, viveva una situazione di generale malcontento dovuto alla mancanza dei generi alimentari di prima necessità, soprattutto olio e sale, e dai continui rialzi dei prezzi, e soprattutto ai tragici aventi bellici. In questo complesso contesto socio-economico e politico si trovò a operare Serafino Orlini il quale, per celebrare l’avvenuta liberazione, nel manifesto qualificata come “anniversario dell’insurrezione”, si rivolge alla cittadinanza con parole dettate dalla carica e dallo slancio unitario, che all’indomani della conquistata libertà riempivano gli animi evocando sentimenti di speranza.

Serafino Orlini nasce in Ascoli Piceno il 29 settembre 1892. Laureato in giurisprudenza, è stato un avvocato nonché personalità di prestigio all’interno del partito di Democrazia Cristiana. Negli anni universitari aderisce al movimento cattolico e nel 1919 al Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo. Dopo l’8 settembre 1943 entra in contatto con le organizzazioni della Resistenza e si iscrive alla Democrazia Cristiana. Su indicazione del Comitato di Liberazione Nazionale e del Governo militare alleato, il 4 settembre 1944 viene nominato sindaco della città di Ascoli Piceno dal prefetto Guido Broise. Le sue parole a seguito della sua nomina furono le seguenti:

«Nell’accettare l’incarico, delicato e gravoso, sentii nel profondo della coscienza che da quel momento mi ponevo completamente al servizio di Ascoli Piceno e che mai avrei potuto rinunciare ai principi democratici ed alla fede cristiana che avevano sorretto la mia vita.»

Da questo momento in poi Serafino Orlini reggerà le sorti della città di Ascoli Piceno per sedici anni, fino al 1960. Per il ruolo avuto nella risoluzione dei gravi problemi cittadini del dopoguerra, si è meritato il titolo di “sindaco della ricostruzione”. Con Orlini, infatti, si avvia un lungo processo di ripresa che vede, tra l’altro, a partire dal mese di ottobre, la riapertura di tutte le scuole pubbliche e l’avvio un processo di “defascistazione” nella pubblica amministrazione.

Lasciò il suo posto da sindaco nel 1960 e fu nominato Presidente della Cassa di Risparmio, carica che mantenne fino alla morte avvenuta il 3 luglio 1965.

FONTI ARCHIVISTICHE

ASAP, Archivio Storico del Comune di Ascoli Piceno, Carteggio amministrativo, Categoria Stampe, 1946, b. 125.

FONTI BIBLIOGRAFICHE

G. Gagliardi, La Cassa di risparmio di Ascoli Piceno compie 150 anni: centocinquant’anni tra storia e società: 1842-1992, Ascoli Piceno 2000, pp. 177, 201-202.

M. Scatasta, Nella ricorrenza del centenario della nascita Serafino Orlini il sindaco della ricostruzione, in «Flash: quattordicinale di vita picena», 14 (1992), n. 177, pp. 32-33.