L’attuale sede, ubicata ad Ascoli Piceno, in via san Serafino da Montegranaro 8/C, costruita  dall’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno e inaugurata nel 1961, appositamente realizzata nell’ambito delle prime iniziative post-belliche volte a dotare di strutture ad hoc gli Archivi di nuova istituzione, si caratterizza e si qualifica per le soluzioni tecnico-archivistiche radicalmente innovative, senza precedenti nell’edilizia di settore, elaborate da Elio Lodolini, all’epoca Direttore dell’Istituto, di cui rimangono ancora oggi pienamente valide la razionalità e la funzionalità.

Il criterio progettuale peculiare e distintivo, che trovava pieno riscontro a livello europeo, consiste nell’articolazione della sede in due edifici separati e indipendenti, concepiti in modo completamente diverso per progettazione tecnica e strutture edilizie, collegati da un corpo intermedio di unione: l’uno, posteriore, a forma di parallelepipedo, contenente i depositi, diviso in quattro piani, della superificie di 500 mq ciascuno, il cui piano inferiore è sollevato dal terreno in funzione isolante, adeguato nelle strutture portanti a reggere il peso di pieno carico del materiale documentario, delle scaffalature metalliche e delle possibili sopraelevazioni, dotato di tutti gli opportuni requisiti di illuminazione, areazione, umidità, temperatura e sicurezza, atti ad assicurare un’efficace salvaguardia e conservazione; l’altro edificio, anteriore, adibito ad uffici e servizi, costruito secondo gli ordinari criteri edilizi, comprende tra l’altro la sala studio e biblioteca, la sala di visura dei registri  catastali, un salone per ospitare mostre e convegni.

All’esterno l’Istituto dispone di un’ampia area di rispetto, occupata da un giardino, dal vialetto d’ingresso e da un piccolo parcheggio auto, grazie ad una disponibilità di spazi consentita dall’ubicazione nella prima periferia della città, agevolmente raggiungibile dal centro storico a piedi in circa 15 minuti e dalla circonvallazione nord della città per gli automobilisti.

Nel corso degli anni si è provveduto gradualmente a dotare i depositi di impianti antincendio, climatizzazione e antintrusione, di dispositivi tecnologici di adeguamento alle norme di sicurezza, e di ogni accorgimento volto a garantire la massima salvaguardia del materiale documentario.
Negli anni Ottanta  è stata completata la scaffalatura dei depositi, la cui capienza totale è di circa 12000 metri lineari, di cui attualmente sono occupati dalla documentazione circa 9000.

Per approfondimenti si veda l’articolo “Problemi e soluzioni per la creazione di un Archivio di Stato” di Elio Lodolini estratto dalla Rassegna degli Archivi di Stato (XIX/2), Maggio-Agosto1959: https://www.archiviodistatoap.it/elio-lodolini-problemi-e-soluzioni-per-la-creazione-di-un-archivio-di-stato/