Buongiorno a tutti i nostri cari utenti (virtuali). Come state? Crediamo sia interessante far conoscere, attraverso testimonianze vive e concrete come affrontarono gli ascolani le due epidemie di peste del 1600.

La prima si manifestò tra il 1624 e il 1625. Il 16 luglio 1624 il Consiglio dei Cento e della Pace del Comune di Ascoli, “per assicurare la città da tal contagio” segnalato in alcune città dell’Italia meridionale, emanò provvedimenti concreti e rigidi, mettendo in atto le necessarie precauzioni: furono assegnati due uomini al giorno a guardia di ciascuna porta, da estrarsi da “un bussolo di tutti i cittadini atti, senza alcun pagamento”, con sanzioni per i “renitenti”, sotto lo stretto controllo di quattro Deputati appositamente eletti dagli Anziani, investiti anche della funzione di “Provveditori alla Sanità”, svolta attraverso una persona incaricata di “stare in piazza a fare li Bollettini della sanità” (Archivio di Stato di Ascoli Piceno, Archivio storico del Comune di Ascoli, Consigli, reg. 91, c. 60v).

L’anno seguente 1625, in febbraio, giugno ed agosto, vennero confermate tali disposizioni, rivelatesi certamente efficaci, dato che il consiglio le deliberò “per mantener libera la nostra città dalla peste, che si dice andar tuttavia crescendo in Palermo, et dilatarsi in molti altri luoghi”, ritenendo essenziale “usare ogni diligenza necessaria et possibile per conservarci da detta peste”.

(Archivio di Stato di Ascoli Piceno, Archivio storico del Comune di Ascoli, Consigli, reg. 91, cc. 114v-115r).

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